Colore e Hobby: Vernici Industriali, “Chi produce non si ferma mai”!
Risponde Andrea Codecasa – Responsabile settore industria di Assovernici
C&H- Come racconterebbe il settore delle vernici industriali? Un settore statico o in evoluzione?
Racconterei quello delle vernici industriali come un settore in evoluzione, e sotto più punti di vista.
Le aziende stanno infatti compiendo grandi passi in avanti per rispondere a diverse sfide. La principale è quella della sostenibilità, che implica, fra le altre cose, una intensa ricerca sui prodotti in polvere che nel prossimo futuro si potranno iniziare ad applicare anche su supporti termosensibili, come legno o plastica, senza la necessità di ricorrere a elevate temperature di cottura.
Assistiamo inoltre a costanti progressi in termini di performance – soprattutto per il contrasto della corrosione – e di estetica. Il mercato richiede infatti colori sempre più intensi e texture dal migliore impatto possibile: in questo ambito le aziende italiane, già competitive in quanto fanno leva su un prestigio e un know-how consolidato, sono anche fortemente propense al miglioramento.
C&H- Quali sono i driver davvero importanti per il settore delle vernici industriali?
I driver principali sono, come accennato, ecologia ed estetica intesa non solo in termini di colorimetria, ma anche di aspetto materico dei prodotti, che devono risultare sempre più naturali al tatto. Il design di alcuni tipi di vernici industriali, che oggi risultano più facilmente accessibili, può essere davvero determinante nel definire un oggetto: in aggiunta alla funzionalità è un elemento in grado di fare la differenza in termini di impatto visivo. Un ulteriore driver strategico per il settore è infine rappresentato dalla flessibilità, intesa come capacità di fare fronte in modo agile a richieste del mercato sempre più urgenti e stringenti.
C&H- Quali sono le differenze e le similitudini tra il mercato delle vernici industriali e quello delle vernici per edilizia?
Oltre al fatto di essere ovviamente destinate a utilizzatori finali diversi, la principale differenza risiede nelle tecnologie di applicazione su cui si basano. I prodotti industriali sono infatti tecnologicamente diversi da quelli destinati all’edilizia sia in termini di performance finali, sia in termini di formulazione soprattutto in ragione del fatto che, per la loro applicazione, vengono utilizzati in ambienti diversi. Faccio un esempio: un antiruggine per il mercato edilizio sarà sviluppato per l’applicazione con il pennello. Lo stesso prodotto per uso industriale sarà realizzato per essere applicato a spruzzo, o a immersione o con altre tecniche come le formulazioni in polvere che in un ambiente domestico non possono essere utilizzate.
Ciò che invece accomuna i due mercati è la ricerca di finiture sempre più raffinate e particolari nelle tinte e nella matericità, spesso simili per entrambi i settori, così come l’impegno per una sempre maggiore sostenibilità dei prodotti.
C&H- Esiste ed è sufficiente una vera e propria cultura di settore riguardo le vernici industriali?
Esiste senz’altro, anche se può essere ulteriormente sviluppata e approfondita: soprattutto in materia di tecniche applicative, per sviluppare prodotti che, oltre a essere sempre più nobili ed eco-compatibili, permettano di ridurre al minimo gli sprechi in fase di applicazione rendendo questo processo più sostenibile.
C&H- Come giudica la distribuzione delle vernici industriali? Un ambito ben strutturato e competente oppure una realtà che deve ancora strutturarsi e crescere?
Ritengo che in questo momento la disponibilità delle vernici industriali sul mercato italiano sia ottimale, in quanto il Paese è ben coperto da reti di vendita che riescono a raggiungere in maniera capillare i clienti distribuiti sull’intero territorio.
C&H- Cosa vede nel futuro delle vernici industriali?
Credo che, in futuro, assisteremo a una sempre maggiore concentrazione di poli industriali, di crescenti dimensioni e competitività grazie anche a un forte impegno sul fronte della ricerca e sviluppo di prodotti sostenibili: questa evoluzione permetterà al nostro Paese di imporsi con forza sul mercato internazionale, e di acquisire nuove quote di mercato anche in virtù della comprovata qualità dei nostri prodotti vernicianti. Ritengo inoltre che lo sviluppo del settore delle vernici industriali si ripercuoterà sul successo di altri comparti, e risulterà quindi determinante nel supportare, in modo più esteso, la nostra economia.
Guardando invece al breve-medio periodo in termini di andamento, penso che da questo 2024 ci possiamo ragionevolmente aspettare di replicare un 2023 che è stato caratterizzato da un andamento mediamente positivo; bisognerà, tuttavia, essere reattivi e flessibili alle possibili ripercussioni provenienti da uno scenario geo-politico internazionale molto complesso.