Microplastiche

PITTURE E MICROPLASTICHE

L’industria delle pitture, in base agli studi effettuati, non può essere considerata tra le realtà che utilizzano in modo continuativo le microplastiche. Il caso principale di rilascio nell’ambiente è legato ai comportamenti degli utilizzatori, che si possono modificare seguendo delle semplici indicazioni sviluppate da Assovernici

CEPE, l’Associazione Europea dei Produttori di Pitture, di cui Assovernici fa parte, ha iniziato a occuparsi della questione delle pitture e microplastiche dal 2016, dimostrando che il maggiore rilascio avviene quando i consumatori privati, alla fine del lavoro, lavano gli attrezzi utilizzati per l’applicazione delle pitture ad acqua.
Questa problematica si può evitare seguendo le linee guida operative sviluppate da Assovernici per la corretta pulizia degli attrezzi.  

MICROPLASTICHE: COSA SONO?

Prima di illustrare la relazione tra pitture e microplastiche, è necessario definire queste ultime. Le microplastiche sono particelle polimeriche di dimensioni comprese tra 100 nanometri e 5 mm e possono essere di due tipologie:

  • microplastiche primarie: sono quelle rilasciate nell’ambiente sotto forma di piccoli frammenti (fibre o microsfere) derivanti da attività umane di tipo domestico o industriale. Le microplastiche primarie possono essere presenti all’interno di molti prodotti, tra cui cosmetici, detergenti, pitture, rivestimenti, e fertilizzanti. Sono sostanze intenzionalmente aggiunte per conferire al prodotto particolari caratteristiche e prestazioni;
  • microplastiche secondarie: sono frammenti di plastica più o meno piccoli che si formano dalla degradazione, dalla decomposizione o dall’usura di oggetti in plastica o di gomma di dimensioni maggiori, posti nell’acqua e erosi dalla stessa, abrasi dal vento o sottoposti costantemente alle radiazioni UV prodotte dal sole.
pitture e microplastiche

PITTURE E MICROPLASTICHE: QUAL È LA RELAZIONE?

vernici e microplastiche

La Commissione Europea ha richiesto all’ECHA (European Chemical Agency) di introdurre delle restrizioni sulla messa in commercio di prodotti che potenzialmente potrebbero contenere microplastiche primarie.

Secondo l’interpretazione dell’ECHA, essendo tutte le sostanze non effettivamente liquide da considerarsi solide, le dispersioni polimeriche utilizzate nelle pitture ad acqua devono essere incluse nelle prescrizioni relative alle microplastiche; mentre le emulsioni, in quanto liquide, potranno essere utilizzate senza alcuna restrizione.

Nonostante l’industria delle pitture, in base agli studi effettuati, non possa essere considerata tra le realtà che utilizzano in modo massiccio e continuativo le microplastiche e non risulta perciò coinvolta in un elevato rilascio di microplastiche nell’ambiente, si trova coinvolta nella questione, dal momento che le restrizioni imposte in materia a livello europeo richiedono al settore ulteriori adempimenti amministrativi, informativi e reportistici specifici.

PITTURE E MICROPLASTICHE: SUGGERIMENTI OPERATIVI PER EVITARNE LA DISPERSIONE

CEPE, l’Associazione Europea dei Produttori di Pitture, ha iniziato a occuparsi della questione delle microplastiche dal 2016, dimostrando che il maggiore rilascio di microplastiche avviene quando i consumatori privati, alla fine del lavoro, lavano gli attrezzi utilizzati per l’applicazione delle pitture ad acqua, come rulli e pennelli, nei lavandini sotto l’acqua corrente o versando l’acqua sporca nei servizi domestici.

Assovernici – l’Associazione che rappresenta i produttori di pitture e vernici per edilizia, i produttori di vernici in polvere per l’industria e vernici liquide per l’industria – ha elaborato pertanto delle linee guida per una corretta pulizia degli attrezzi impiegati per l’applicazione delle pitture ad acqua, in modo da prevenire l’inquinamento dell’ambiente. Le linee guida suggeriscono di non effettuare mai la pulizia degli attrezzi sotto l’acqua corrente e di non versare mai l’acqua sporca contenuta nei secchielli negli scarichi domestici.

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LE REGOLE DA SEGUIRE DURANTE LA VERNICIATURA

NEL CORSO DEGLI INTERVALLI DEL PROCESSO

Durante gli intervalli della verniciatura si raccomanda di non pulire gli strumenti utilizzati: è una corretta conservazione a permettere infatti una facile ripresa del processo, a evitare la dispersione dei prodotti vernicianti e lo spreco di acqua per la loro pulizia.

Rulli o pennelli con residui di pittura vanno avvolti in un sacchetto ermetico di plastica o, in alternativa, in un foglio di alluminio. I residui presenti devono essiccare e successivamente essere smaltiti come rifiuti domestici. 

Se si prevedono intervalli più lunghi, invece, si consiglia di immergere gli strumenti in contenitori con appositi gel.

AL COMPLETAMENTO DEL LAVORO

A conclusione del lavoro di verniciatura (o quando è necessario applicare un diverso colore), si raccomanda di recuperare quanto più prodotto possibile da pennelli e rulli prima della loro pulizia.

Occorre richiudere ermeticamente i contenitori con residui di pittura e conservarli in luoghi dove la temperatura non scende al di sotto di 0°C. In alternativa, è necessario consegnarli al sistema locale di raccolta rifiuti, che si occuperà di smaltirli come rifiuti chimici o incanalarli nel sistema di riciclo.

Per quanto riguarda la pulizia degli strumenti, invece, deve essere effettuata con acqua qualora siano state utilizzate delle idropitture. 

In ogni caso, non bisogna mai versare residui di pittura e vernice negli scarichi domestici o in corsi d’acqua.

PITTURE E MICROPLASTICHE: I PASSAGGI PER PULIRE GLI ATTREZZI E EVITARE L’INQUINAMENTO

Seguendo scrupolosamente i cinque passaggi qui di seguito esposti, è possibile eseguire una corretta pulizia degli attrezzi impiegati per applicare le pitture a acqua, prevenendo l’inquinamento dell’ambiente:

  • utilizzare, al posto dell’acqua corrente, un recipiente contenente acqua tiepida (circa 40°C);
  • lasciare i pennelli e i rulli immersi nell’acqua per circa 2 ore. Per i rulli, considerate le maggiori dimensioni, potrebbe essere necessario ripetere il ciclo;
  • estrarre i pennelli e i rulli dal recipiente e passarli su della carta o su un panno asciutti;
  • l’acqua di pulizia contenente i residui del prodotto verniciante deve essere considerata come rifiuto domestico, da smaltire pertanto secondo le modalità previste dai regolamenti locali specifici;
  • in alternativa, si potrà aspettare che l’acqua contenuta nel recipiente sia completamente evaporata e conferire gli scarti solidi alle isole di raccolta secondo quanto previsto dalle disposizioni locali.