Colore & Hobby: opinioni Scenari

Contributo di Roberto Meregalli, Coordinatore del Comitato Settore Edilizia di Assovernici

Il 2020 è stato un anno unico nella sua drammaticità e incertezza. Con quale bilancio si è chiuso, sia in generale che in fatturato?

Dopo una partenza pesantemente negativa, per Assovernici l’anno si è chiuso, anche in modo inaspettato, in positivo evidenziando una crescita a fatturato di quasi il 2% ed un aumento dei volumi del 1,5%. Il segmento consumer del fai da te ha evidenziato crescite importanti, mai viste negli anni precedenti, mentre il settore professionale è riuscito a recuperare da giugno in poi quanto perso nella prima parte dell’anno a causa del primo lockdown.

Quale è stato l’andamento della vostra azienda nei primi sei mesi del 2021, in vendite e in volumi?

L’andamento dei nostri Associati è stato molto positivo, non solo nei confronti del 2020 – con una crescita del +25% a fatturato e + 24% a volume nei primi 6 mesi-, ma anche nei confronti dell’anno “normale” 2019: in questo caso la crescita del fatturato è del 19%, mentre dei volumi del 12%. Il traino “scontato” sono state le pitture per esterni trascinate dagli incentivi fiscali: Super Bonus 110% e, soprattutto, Bonus Facciate 90%.

Materie prime: da mesi il mercato è attraversato da turbative e rincari che non accennano a placarsi. Che conseguenze ha questa situazione nell’immediato e quali scenari apre per il futuro?

Come Assovernici, insieme alle altre Associazioni di Categorie a livello europeo, ci siamo sentiti in dovere di fare ben due Comunicati Stampa per annunciare e cercare di spiegare al mercato la peggiore crisi delle materie prime che possiamo ricordare negli ultimi due decenni: la mancanza di materie prime combinate all’inevitabile corsa al rialzo dei prezzi. Questa difficile situazione sta provocando rallentamenti e blocchi della crescita del mercato che purtroppo continuerà almeno fino alla fine dell’anno, visto il perdurare delle penurie di materie prime.

Bonus per l’edilizia: un nutrito pacchetto di agevolazioni ha aperto il 2021 con buone prospettive, la cui portata oggi è però messa in discussione sia a causa della carenza di materie prime che di lungaggini burocratiche. Come affrontate questa situazione? E quali soluzioni sarebbero auspicabili per non perderne le potenzialità?

Parlando con tutti i nostri Associati è emersa la forte esigenza di chiedere ai propri clienti, siano essi la rivendita o gli applicatori finali, di cercare di programmare il più possibile i lavori, e di conseguenza gli ordini di materiale alle aziende produttrici. Non è e non sarà facile per degli operatori di un settore che da sempre è abituato a chiedere solo quando i prodotti servono subito nell’immediato, ma andrà fatto se si vuole avere i prodotti per lavorare. Dal lato burocratico/politico sarebbe importante sapere il prima possibile se i Bonus per l’edilizia verranno prorogati, e se sì come e se verranno snellite le procedure del Superbonus del 110%, ma anche qui le abitudini e le consuetudini non sono proprio quelle più efficienti… .Si può solo migliorare!

Pandemia ancora in corso, rincari delle materie prime, agevolazioni ‘frenate’: malgrado questi ostacoli la Comunità Europea stima un aumento del nostro PIL di circa il 5%: quali benefici avrà il nostro settore da questa crescita? Che aspettative si possono nutrire per il secondo semestre del 2021? E quale sarebbe per la vostra azienda un risultato soddisfacente per chiudere l’anno?

Congelando per un attimo la situazione della pandemia, tutte le prospettive per la seconda parte del 2021 sono più che positive, l’anno dovrebbe chiudere con una crescita importante come non si vedeva da tanto tempo. Certo anche qui evidenzio che molto dipenderà da come evolverà la disponibilità delle materie prime e dalla legislazione in materia di Bonus Edilizia per il 2022. Se per quest’ultimo punto ci dovesse essere incertezza e lungaggini si potrebbe assistere ad una ulteriore “accelerazione” della crescita per cercare di chiudere i lavori delle facciate il prima possibile, ma questo dipenderà anche dalla disponibilità dei prodotti, un circolo “virtuoso” che può diventare in un attimo un circolo “vizioso”.

Per quanto riguarda la distribuzione, il 2020 è stato l’anno della riscoperta del commercio di prossimità. È un fatto occasionale o evidenzia un cambiamento delle abitudini dei consumatori?

Sicuramente il 2020 è stato l’anno dei negozi di prossimità, visto le forti limitazioni agli spostamenti, ma parlare di un cambio di tendenza rispetto al declino in atto da anni forse è un po’ troppo presto. Sicuramente i negozi, anche quelli più piccoli, che punteranno sempre di più sul servizio, sulla personalizzazione e consulenza dell’offerta avranno più opportunità di sfruttare la riscoperta della comodità del negozio vicino a casa da parte del consumatore, ma la grande distribuzione specializzata è sempre attiva e pronta a riprendere il proprio percorso di sviluppo nei prossimi anni. Sicuramente in questo periodo il consumatore è cambiato, è più attento alle proprie esigenze e necessità: il servizio e le relazioni interpersonali potranno fare veramente la differenza.

Per quanto riguarda invece la distribuzione più strutturata e professionale, quali scenari si possono prevedere anche in considerazione delle difficoltà di approvvigionamento dei materiali?

La distribuzione più professionale e strutturata in questo difficile periodo dovrà a maggior ragione diventare ancora più organizzata, cercando di programmare sempre di più i propri approvvigionamenti, dialogando con i propri fornitori e chiedendo ai propri clienti finali di fare lo stesso nei suoi confronti. Stiamo vivendo un periodo sicuramente unico come risultati e crescita ma è ancora pieno di incertezze per il futuro: si va avanti solo con un dialogo e confronto sempre più stretto tra produttori-distribuzione-utilizzatore finale privilegiando sempre la qualità dei prodotti e dei servizi.

Clicca qui per scaricare la versione integrale dell’articolo