Edilportale: pitturazione per esterni, guida alla scelta

Intervista a Valentino Degani, responsabile tecnico-normativo di Assovernici

Valutazione del supporto, tipologie di prodotti, problemi e soluzioni, tutte le caratteristiche della pittura per esterni nell’intervista a Valentino Degani, responsabile tecnico-normativo di Assovernici, l’Associazione che rappresenta i produttori di pitture e vernici per edilizia, produttori di vernici in polvere per l’industria e vernici liquide per l’industria.

Le valutazioni da fare sono tante e a volte complesse. Per questo intervistiamo Valentino Degani, che ci accompagnerà alla scoperta del tema.

La pitturazione per esterni è un intervento realizzato sulla facciata di un edificio. Non è una questione semplicemente estetica, anzi significa agire sulla “prima pelle” di un fabbricato, compiendo la scelta più adatta a proteggerlo dal deterioramento nel tempo derivante dalla sua quotidiana esposizione a intemperie, irraggiamento solare, azione corrosiva dello smog, vibrazioni.
 
A questi problemi se ne possono aggiungere altri di origine strutturale, come la formazione di umidità di risalita o la proliferazione di muffe e alghe dovute alla presenza di ponti termici.
 
Per questo, la scelta di una pittura per esterni di qualità, adatta all’ambiente in cui è ubicato il fabbricato, deve essere fatta con cognizione di causa e con una valutazione preliminare a 360° finalizzata ad individuare:

  • il prodotto migliore sulla base delle condizioni in cui ci si troverà ad operare;
  • la giusta combinazione del prodotto con il supporto, cioè con la base su cui la pittura o il rivestimento vengono applicati;
  • il modo per eliminare i problemi esistenti a monte e per ripristinare le condizioni ottimali che non possono essere risolti solo con l’utilizzo di una pittura. 

 
Pitture, vernici, tinteggiatura ecc. sono alcuni dei tanti modi per indicare un prodotto e una tecnologia. Quando si parla di pitturazioni per esterno, qual è il termine più corretto da utilizzare e perché?
 
“Quando si parla di prodotti da applicare all’esterno di un edificio in muratura, la distinzione da avere in mente è solo e soltanto una e riguarda la distinzione fra una pittura ed un rivestimento. La prima fa riferimento a tutta quella gamma di prodotti, generalmente a basso/medio spessore, che servono per proteggere e abbellire una facciata. Nel secondo caso, ci si riferisce invece a rivestimenti protettivi ad elevato spessore (> di 700 micron), che sono più idonei a fornire maggiore consistenza alle pareti su cui vengono applicati, contribuendo a dare uniformità, così come a coprire eventuali crepe, fori o altri difetti presenti sul supporto. 
Altre denominazioni, come ad esempio quello di vernici, fanno riferimento ad altri prodotti che non hanno attinenza con questo argomento”.
 
Qual è la classificazione delle pitture per esterno?


La classificazione varia a seconda del legante utilizzato al punto che questo elemento, che costituisce almeno il 30% del prodotto, viene ormai usato come definizione identificativa del prodotto stesso. I prodotti tinteggianti possono essere così classificati:  

  • silossanici o meglio acril-silossanici, i prodotti più resistenti, che hanno elevata durabilità pur combinata ad elevate caratteristiche sia dal punto di vista applicativo che dell’essiccazione, grazie alla presenza della resina acrilica;
  • acrilici elastomerici e puri che, pur durabili, risultano più versatili con un elevato mantenimento del colore ed una bassissima presa allo sporco;
  • silicati; materiali eclettici, naturali ed eterni, che non contengono biocidi grazie alla loro elevata alcalinità, ma che, per questioni di aderenza al supporto, vanno impiegati solo su intonaci nuovi o su pareti già trattate con medesimi prodotti;
  • pitture che possiamo definire di nuova generazione che combinano leganti di natura “bio” (in percentuali elevate) con quelli tradizionali, i cosiddetti “prodotti green”.



Quali sono le caratteristiche di una pitturazione per esterno? E quali sono le più importanti da considerare nella scelta del prodotto?
 
Le macro-caratteristiche sono:

  • la durabilità, intesa innanzitutto sia come mantenimento dell’aspetto estetico (colore) che di quello prestazionale nel tempo;
  • la resistenza all’acqua;
  •  la permeabilità al vapore;
  • la resistenza alla microfessurazione.

Ci sono prodotti, come i silossanici o gli acrilici-silossanici nelle varie combinazioni, che assicurano elevate garanzie di resistenza anche a fronte di condizioni climatiche
avverse, come l’irraggiamento solare intenso o una forte umidità, piuttosto che a criticità ambientali, quali l’atmosfera marina o l’atmosfera industriale pesante.

Questo vale tanto più laddove l’edificio presenti caratteristiche, come l’altezza, tali da rendere difficile, costoso o semplicemente poco sostenibile un intervento manutentivo ripetuto nel tempo. Altra caratteristica che necessita di una verifica preliminare è la rispondenza del prodotto al tipo di supporto da trattare e la sua applicabilità rispetto alle condizioni delle pareti.

La composizione di una pittura per esterni è la seguente: Leganti + Pigmenti + Cariche + Additivi + Solventi. Prima di tutto sarebbe interessante capire in quale percentuale questi componenti sono presenti all’interno del prodotto e poi quale tra questi gioca un ruolo fondamentale nella scelta di una pitturazione per esterni e perché.

Come già evidenziato in precedenza almeno il 30 % di una pittura o rivestimento per esterno è costituito dal legante, ma tutti e cinque i componenti, anche se formulati in modo diverso, concorrono al raggiungimento delle caratteristiche e alla qualità finale.
Se i leganti determinano la durabilità prestazionale del prodotto in senso generale, i pigmenti determinano il mantenimento del colore ed una scelta oculata degli stessi ne evita il decadimento. Gli additivi agiscono su moltissimi fronti ed hanno funzioni estremamente importanti: bagnanti, disperdenti, antischiuma micro/macro, distendenti, addensanti, biocidi ecc.
Le cariche concorrono alla formazione strutturale del film, rendendolo più o meno tenace, consistente e permeabile, ad esempio nei confronti di acqua e vapore. Giocando sui vari componenti, si ottengono formulati estremamente diversi.

Facciamo un esempio:

Abbiamo detto che sono importanti per un prodotto per esterni sia la resistenza all’acqua che la permeabilità al vapore. Con il solo legante non si è in grado di ottenere questa doppia azione: sarà necessario, pertanto, ridurre la quantità di legante, evitando di chiudere completamente il film e andando a compensare questa diminuzione con additivi idrorepellenti che lo impermeabilizzano, mantenendolo però aperto e quindi più permeabile al vapore.

Per l’applicazione di una pittura per esterni gioca un ruolo fondamentale il supporto. Supporto che potrebbe essere intonacato, in calcestruzzo, con mattoni a vista, tinteggiato o con rivestimento. In base al tipo di supporto, quale pittura per esterno sarebbe meglio abbinare?

Se parliamo di pareti trattate con solo intonaco, tutti i prodotti di cui abbiamo parlato in questa intervista possono essere applicati.

Nel caso del calcestruzzo, invece, essendo questo un materiale particolarmente compatto ed alcalino, deve essere trattato preferibilmente con prodotti a solvente, strato di fondo semi-pigmentato come impregnante, utilizzando poi come finitura una pittura di tipo acrilico o cloro-caucciù sempre a solvente, con una formulazione ben definita, stabile dal punto di vista strutturale, molto legata e resistente alla microfessurazione.
Occorre infatti evitare che il film di pittura a contatto con il fondo, possa fessurarsi dando così la possibilità ad anidride carbonica ed acqua di infiltrarsi, destabilizzando il pH e favorendo la corrosione delle armature di ferro.
Se il fondo dovesse essere mattone o pietra, sarà opportuno invece prepararlo con una leggerissima sabbiatura di spolveratura, applicando poi prodotti idrorepellenti trasparenti di natura poli-silossanica, in grado di mantenere inalterato l’aspetto estetico originale del materiale a vista, pur proteggendolo dal contatto con acqua e gli inquinanti vari.

Focalizziamoci sullo stato conservativo del supporto da trattare; quali aspetti il progettista dovrebbe prendere in considerazione, quali verifiche dovrebbe fare e di conseguenza quale prodotto dovrebbe scegliere?

Lo “stato di salute” del supporto è importantissimo. Se questo, infatti, versa in cattive condizioni o è stato trattato male in precedenza e non viene adeguatamente preparato, anche la durata del prodotto migliore, dopo l’applicazione, sarà inevitabilmente compromessa.
Per questo è necessario non solo scegliere il prodotto migliore a valle di un’analisi delle caratteristiche e qualità del supporto, ma anche dopo averne valutato bene lo stato.
È molto importante verificare, ad esempio, che il supporto sia perfettamente coerente, non presenti distacchi, sia compatto, che non ci siano assorbimenti di acqua di risalita dal basso o infiltrazioni o percolamenti dall’alto.
La compattezza soprattutto è di fondamentale importanza per poter resistere alle sollecitazioni meccaniche legate all’applicazione di una pittura, o di un rivestimento a spessore,
tanto più laddove lo spessore sia elevato.
Se così non fosse, sarebbe necessario procedere al completo rifacimento dell’intonaco previo intervento manuale di asportazione e di idro-sabbiatura.

La decolorazione della pitturazione per esterni è dovuta ad una scarsa resistenza dei pigmenti. Ci sono colori maggiormente indicati per le tinteggiature delle facciate che potrebbero limitare questo problema? In secondo luogo, pigmenti diversi ed additivi aggiuntivi possono migliorare la resa finale in termini di durata?

La durabilità, intesa come mantenimento dell’aspetto nel tempo dipende, come già evidenziato in precedenza, dai pigmenti o meglio dalla loro natura chimica. Nelle pitture e rivestimenti per esterno non possono essere impiegati pigmenti organici in quanto questi, per poter resistere, devono essere inseriti in una matrice molto legata, come quella di uno smalto che in un prodotto per esterno, per sua natura risulta molto meno legato, e finirebbero in breve tempo per bruciarsi, facendo decadere il film sotto l’aspetto del colore.
Pertanto, vanno utilizzati pigmenti adatti per esposizione all’esterno, come gli ossidi: quelli di titanio, di ferro, di cromo per il verde, i nichel-titanati per i gialli limone, i bismuto-vanadati per i gialli caldi, l’arancione o il rosso, i blu oltremare o sali di cobalto verdi e blu.
A questi, va associato un legante stabile nel tempo e che non tenda ad ingiallire. Tutto questo incide inevitabilmente sui costi di questi prodotti. Ma occorre sempre ricordare che la durabilità è estremamente importante ed il prezzo finale di un intervento di pitturazione va calcolato sulla vita utile del prodotto.

Quale consiglio darebbe ai progettisti in merito, non solo alla scelta del prodotto, ma anche all’esecuzione a regola d’arte della pitturazione?

L’applicazione dei prodotti deve essere effettuata ad arte e soprattutto nel caso di pitture e rivestimenti per esterno deve essere fatta da un professionista. Spesso, per ottenere effetti particolari, come gli spruzzati, vengono utilizzate apparecchiature di spruzzo che bisogna sapere come usare per evitare problemi di omogeneità e di spessore del film applicato.
Da ultimo, mi preme ricordare che per eseguire i lavori di pitturazione all’esterno è necessario normalmente l’impiego di ponteggi, che devono essere installati con la massima cura e su cui potersi muovere in sicurezza per evitare infortuni anche gravi. Quando si deve lavorare in sicurezza non ci si può improvvisare.

Per ulteriori approfondimenti sul tema è possibile scaricare ​il Manuale Edilizia di Assovernici.

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