Materie prime, energia, trasporti: volano i costi. Il comparto vernici in difficoltà

Materie prime sempre più care e difficili da reperire, inflazione, spese di trasporto e di energia crescenti, nuove preoccupazioni legate alla guerra in Ucraina e all’economia mondiale pesano sul sistema produttivo nazionale e sugli scambi internazionali. Le imprese del settore vernici lottano a garanzia di prodotti finali nel segno dell’innovazione e della sostenibilità per mantenere inalterato il livello qualitativo delle soluzioni proposte al mercato.

Continuano a crescere le difficoltà dei produttori di vernici a causa dell’aumento senza precedenti dei prezzi, delle tensioni nell’approvvigionamento delle materie prime, dell’impennata nei costi dell’energia: incrementi esorbitanti che non possono essere più essere assorbiti dalle imprese. Con preoccupazione, Assovernici, l’associazione che riunisce i principali produttori italiani di pitture e vernici per edilizia, produttori di vernici in polvere per l’industria e vernici liquide per l’industria, richiama l’attenzione sull’importanza di arginare il fenomeno con misure straordinarie.

Dal 2020 si sono susseguiti continui rincari di molte materie prime utilizzate nel segmento vernici, associati alla difficoltà del loro reperimento. Quella che poteva sembrare una situazione temporanea ha visto un ulteriore peggioramento: nel 2022 infatti, si sono aggiunti i rincari nella fornitura di energia e l’impatto economico della guerra in Ucraina, con effetti a catena e fuori controllo su tutti i settori. Per le vernici: in poco tempo i solventi sono aumentati fino al 95%, la nitrocellulosa del 40%, le resine epossidiche fino al 110%. L’ulteriore ondata di Covid-19 in Cina sta ulteriormente riducendo le materie prime disponibili per il mercato europeo. Anche i prezzi degli imballaggi continuano a lievitare.

Attualmente nella filiera delle vernici la pressione dell’aumento dei prezzi delle materie prime resta incessante e trasversale su tutti i componenti utilizzati, a partire dalle sostanze derivate dalla chimica inorganica e organica, il biossido di titanio, le resine alchidiche e acriliche, i solventi, per citare alcuni esempi. Il costo dell’energia, indispensabile nel processo produttivo, colpisce indistintamente tutte le aziende e parimenti quello del carburante, oltre alla mancanza di vettori, pesa sul trasporto delle merci, con ricadute pesanti sulle imprese. Il perdurare di questo contesto non potrà che ripercuotersi su tutta la catena del valore.

In Italia il comparto vernici per l’edilizia e per l’industria è settore produttivo strategico, con un fatturato annuo stimato pari a circa 2 miliardi e una forza lavoro di quasi 10.000 addetti. L’Italia, inoltre, è al primo posto in Europa per la produzione di vernici in polvere destinate all’industria e al secondo per la produzione di vernici per l’edilizia.

Comunicato stampa