Colore & Hobby: prodotti vernicianti, ecco cosa serve al settore
Intervista a Giovanni Marsili, Presidente di Assovernici
A colloquio con Giovanni Marsili, presidente di Assovernici, l’Associazione che rappresenta i produttori di pitture e vernici per edilizia, produttori di vernici in polvere per l’industria e vernici liquide per l’industria, per conoscere i grandi temi della sua strategia associativa: progresso del settore, networking, flusso informativo, welfare e sostenibilità.
Giovanni Marsili, presidente di Assovernici, racconta in una doppia intervista – la seconda potete leggerla nella sezione dedicata al Focus Green, specificamente incentrata sulla sostenibilità quali sono i pilastri strategici su cui fonda il suo mandato e che ispirano l’operato dell’associazione. Progresso del settore, networking, flusso di informazioni, welfare, sostenibilità: ecco i grandi temi su cui Marsili concentra la sua operatività associativa e su cui lavora unendo con successo pragmatismo e visione.
Giovanni Marsili, in veste di presidente di Assovernici, vuole raccontare ai nostri lettori quali sono i concetti più importanti che ispirano il suo mandato?
Penso che lo scopo principale di un’associazione come Assovernici sia quello di fare networking, creare un sistema di settore dei prodotti vernicianti, e parlo di sistema perché è l’unico elemento differenziante affinché tutti i produttori possano giocare un ruolo proattivo nella collettività del comparto e acquisire una consapevolezza indiscussa nel loro ambito di pertinenza.
È una priorità necessaria per creare un punto di equilibrio concreto tra gli attori della produzione -realtà ancora molto polverizzata in Italia- e i fornitori e i grandi distributori di materie prime. Il ruolo dell’associazione deve diventare rilevante proprio per garantire linearità nel flusso e nella qualità delle informazioni e, di conseguenza, nell’utilità delle stesse nel vissuto quotidiano degli associati.
Quanto conta un’associazione come Assovernici nella crescita del comparto?
La crescita del comparto è un altro degli obiettivi primari dell’associazione che, in caso contrario, perde il suo significato. Lavoriamo per uno sviluppo sano e fisiologico, da raggiungere in osservanza del decalogo che noi stessi sottoponiamo a chi vuol entrare a far parte di Assovernici perché è importante che ne condivida i valori fondanti. La rappresentatività che abbiamo raggiunto è interessante proprio per questo: aziende concorrenti che collaborano a costruire un settore sano.
Ma c’è di più.
Assovernici permette ai suoi associati di lavorare insieme su vari fronti, per esempio, quelli della sicurezza e della sostenibilità, di mettere a punto strategie condivise per misurare le azioni che si possono svolgere nelle due direzioni. Insomma, non è soltanto una situazione in cui si fa benchmark di settore ma in cui si crea un contesto di confronto a tutto tondo con gli stakeholder e in cui tematiche urgenti come quelle del welfare aziendale, della formazione, della territorialità e del sociale destano interesse di grandissimo rilievo.
Tutto ciò è propedeutico anche al consolidamento del settore…
Certo, e la recente problematica rispetto all’approvvigionamento e al rincaro delle materie prime è stata un’occasione per avvalorare l’utilità di un apparato associativo di settore.
La congiuntura ha dimostrato come sia indispensabile muoversi in maniera sinergica e opportuna, per esempio, per attivare collaborazioni con altre associazioni specifiche e specializzate in ambiti tematici precisi. In questo caso peculiare, per noi è stata importante la collaborazione con ADACI, l’associazione che funge da riferimento culturale e professionale per chi opera negli approvvigionamenti, nel supply management, nella gestione dei materiali, nella logistica e nel facility management.
Assovernici apre ai suoi associati una finestra d’osservazione utile anche sui mercati nazionale e internazionale…
Per questo motivo, Assovernici organizza e partecipa a tavoli di confronto nazionali e internazionali opportunamente declinati su tematiche e competenze e questo permette di realizzare incontri importanti e proficui. La visione internazionale è senza dubbio fondamentale per la crescita del nostro mercato, un mercato che ha un ruolo significativo in Europa e che è in fase di sviluppo. Il confronto globalizzato aiuta a comprendere le dinamiche estere e a calmierare le proprie strategie in funzione delle macro-tendenze e delle opportunità che ne derivano. E serve anche per migliorare e per far comprendere le opportunità che il mercato nostrano offre a terzi.
Il nostro mercato ha vissuto negli anni passati una stagione connotata da acquisizioni e accorpamenti: quale pensa che sia lo stato dell’arte di questo percorso?
Sicuramente il mercato italiano è davvero importante e allettante per le multinazionali che hanno disponibilità più elevate e il know-how delle aziende locali ha rappresentato una vera opportunità per quelle internazionali. La mia previsione è che si arriverà presto ad una saturazione di queste acquisizioni e resterà uno zoccolo duro di aziende italiane con una spiccata identità familiare che vogliono rimanere tali sviluppando il business nazionale e internazionale su loro misura.
I bonus per l’edilizia sono stati un altro elemento che ha fortemente influenzato il mondo dei prodotti vernicianti…
Il pensiero comune in Assovernici è che i bonus abbiano avuto un ruolo importante sul mercato creando una situazione di discontinuità rispetto al passato e portando un beneficio innegabile. Ci si auspica che possano essere confermati in futuro sebbene strutturati in maniera più razionale e ragionevolmente perseguibile sia per quanto concerne i benefit che offrono che per quanto concerne gli intervalli temporali nei quali sono articolati. Le modifiche ragionate e dichiarate da Assovernici hanno l’obiettivo di garantire la fattibilità di quanto promesso dai bonus e di preservare anche la qualità dei lavori eseguiti.
Quale sarà a suo parere lo scenario del futuro per il nostro settore?
Ipotizzare uno scenario previsionale attendibile è molto difficile. Infatti, se da una parte ci siamo apparentemente lasciati alle spalle la pandemia e la crisi derivante dalla indisponibilità delle materie prime, dall’altra la guerra e la crisi energetica accrescono l’incertezza per il futuro, non contribuendo a rendere lineare l’andamento del mercato. Ritengo ad ogni modo che, soprattutto le aziende in grado di innovare e muoversi nel contesto internazionale, potranno cogliere nuove ed interessanti opportunità di sviluppo nel prossimo futuro.